Come ogni anno, con il finire dell'estate, iniziano le pubblicità per i corsi di Difesa Personale.
Una materia difficile, che dipende da molti fattori.
Ed essendo un argomento di attualità, basta leggere i media, leggo di divulgatori che danno un'immagine errata di come potrebbe essere l'approccio del futuro allievo, ad una formazione sull'Audodifesa.
Non ultimo e molto di moda, dovuto anche a delle strutture di marketing consolidate, è la proposta dell' addestramento (pseudo) militare da proporre ai civili (dalla casalinga al ragioniere..) insegnato da istruttori civili.
Certo che la pubblicità è accattivante.
La proposta è di un corso militare, con tecniche in uso ai reparti XY, dell'esercito Z, fautori di tecniche micidiali...il tutto è correlato dalla mimetica in dotazione ed il solito disarmo da pistola, come tecnica principale da far vedere a chi viene a provare una lezione.
Quale miglior risultato o punto di arrivo, per il nostro ragioniere, in vena di emozioni forti..?
Pagare un mensile, per tre ore alla settimana di "rambismo" è un buon compromesso, per darsi la carica emotiva.
Ecco allora, che man mano che passano i mesi di allenamento, il nostro allievo prende dimestichezza con disarmi da lame e prese di pistola, puntata alla nuca, con una sicurezza ed una abilità sempre più marcata, espressa anche dall'istruttore, prodigo a creare nuovi adepti pronti alla guerra.
Il nostro praticante costante negli allenamenti ed alla forma mentale assorbita nelle decine di stages, a costi esorbitanti (ma si sa, nessun prezzo vale..il carattere) con guru esotici (non mancano mai, eroi di guerra di posti sperduti) diventa padrone della tematica studiata.
Viene ritenuto tanto bravo, che dopo un anno, riceve la proposta di diventare istruttore, dietro un percorso specifico di qualche week end, a 1000, 00 euro a seduta.
Ah, quale miglior traguardo, a 40 anni di cui 30 passati seduto ad una scrivania a far conti, per poter dare una svolta alla vita....quale emozione, il titolo di istruttore di XY....lo stile dei militari di Z...finalmente potra'' insegnare anche lui e raccontare di come nel XZYW, si trovò in una situazione disperata, che solo grazie all'allenamento nel XY, riusci' a portare a casa la pelle, eliminando a mani nude 5 avversari.
Ovviamento ho lavorato di fantasia, ma di base son cose che succedono spesso nell'ambiente della Difesa Personale, quando si vuole "colpire" i neofiti con frasi ad effetto.
Ora poniamoci delle domande:
1. ai civile serve l'allenamento militare ?
2. un istruttore civile può insegnare tecniche militari ?
3. cosa sono, in genere le tecniche "militari" ?
Vediamo quindi di dare delle risposte razionali.
1. no non serve, il civile non esce di casa con lo zaino, gli anfibi ed il fucile. L'addestramento militare, pone in risalto la tecnica assoggettata alla vita quotidiana del soldato, alla sua operatività (vincolata ad una specifica normativa) e soprattutto alle sue dotazioni.
2. Assolutamente no, il militare deve esser istruito dal militare. Vero che in alcuni casi, prettamente tecnici (vedi pugnale, arma bianca ), alcuni reparti hanno invitato dei professionisti civili a tenere lezioni ma in tematiche estremamente specifiche.
3. Qui il grande misfatto. Cosa si vende per "tecniche militari" ? Semplicemente esercizi ginnici, fatti rigorosamente in mimetica, atti a lavorare su parametri fisici quali forza e resistenza, nulla più.
Tutte le discipline che spacciano ai civili, "addestramenti militari", semplicemente attingono allenamenti "campestri" funzionali con varianti più o meno validi.
Sono esercizi fisici, che sono stati a suo tempi i militari ad copiarli ed inserirli nei loro programmi d'addestramento.
Già nell'antica Grecia, con il Pancrazio, i militari attinsero a queste tecniche sportive per preparare i militari a combattere ma anche a potenziarsi nella forza fisica. Il famoso atleta Milone nel 540 A.C. era solito a portare sulle spalle un vitellino, ogni giorno, per allenarsi ma se vediamo alucni addestramenti di soldati vediamo che molte volte fanno esercizi con un compagno sulle spalle per migliorare la forza e la resistenza....
Altresì un vero addestramento per soldati, valuterà le tecniche operative specifiche con attrezzatura ed abbigliamento operativo in dotazione, ricordiamoci che ai civili non è nemmeno concesso di portare un coltellino, senza giustificato motivo.
A questo punto, il nostro civile, leggendo questo mio pensiero, può esser d'accordo o meno.
Certo che è davanti ad un bivio, se accetta quanto scritto sopra. Quindi, che alternative ha ? Direi molte, vuole allenarsi alla Difesa Personale ? Opta per un corso di cultura fisica che gli faccia aumentare i parametri fisici sportivi ? Vuole entrambe ?
Direi che possiamo dare molte risposte.
1. Corsi di Difesa Personale - Abbiamo tanti divulgatori seri con i piedi a terra, senza il mito del "rambismo".
Un corso, deve dare una risposta su cosa sia l'argomento in Italia, dare basi del diritto (giusto o sbagliato, questo abbiamo), accentuare il discorso preventivo (l'arte di osservare e ragionare) e di risoluzione tecnica semplice, una base di medicina, come ad esempio che differenza ci sia tra un taglio ad un muscolo od ad una arteria, ovvero tutte quelle banali conoscenze che ci possono far capire che un trauma è un trauma ed un taglio un taglio.
2. Corsi di cultura fisica - Un mondo, tonificarsi e credere in se stessi aumentando la forza. A mio avviso inutile per la DP, ma se serve anche a prender fiducia in se stessi, va bene.
3. Sport da Combattimento - Sono la miglior cosa, abbinati ad un corso sulla Difesa Personale. Gli SdC, hanno di base un lavoro eccezionale sui parametri fisici, fanno lavorare al contatto (anche per gli amatori) e danno il concetto del colpo (percussioni) o della presa in maniera dinamica. L'allenamento anaerobico è un buon approccio per la gestione dell'emotività, soprattutto nelle fasi di sparring dove i contendenti lavorano sportivamente "sotto pressione"
4. Arti Marziali - Interessanti, ma molte volte fuorvianti per un'analisi razionale sulla DP in Italia nel 2019. In gran parte accademiche, danno uno studio tecnico a 360 gradi ma a volte troppo esasperate per l'Autodifesa pratica e razionale.
Quindi, che consiglio dare ?
Personalmente suggerisco al futuro praticante di conoscere bene l'eventuale istruttore e su cosa insegna, di farsi dare referenze e di lasciar stare se vede "operazioni tecniche da suicidio", chi entra per la prima volta in una palestra a vedere o a conoscere, deve attivare vista, udito e mandare i dati al cervello....e razionalizzare.
Inoltre per concludere, c'è il carattere o la predisposizione allo scontro....nessun corso vi farà dei leoni se non lo siete, quindi evitare e lasciar stare.....la fuga da una situazione a rischio è una vittoria, ricordiamocelo.
FABRIZIO MORESAN - ideatore del sistema C.C.D.S. - Ex agonista di SdC - Istruttore di SdC - Cintura nera di Kali' Filippino - 20 anni di esperienza come Sicurezza in locali e discoteche